Comunicato Stampa
In un dittico
a due voci il poeta si apre al prossimo, anch'egli poeta, scegliendo che ai
suoi versi facciano eco quelli di un altro poeta che trova in qualche modo
affine, in cui individua corrispondenze sonore o emozionali, affinità elettive,
corrispondenze di significanti.
Emanuele Marcuccio
Uscito per i tipi di PoetiKanten Edizioni, Dipthycha 3. Affinità elettive
in poesia, su quel foglio di vetro impazzito...[1], opera antologica su progetto e cura editoriale del poeta palermitano Emanuele Marcuccio, ivi
presente con venti liriche. Terzo Volume del progetto poetico "Dipthycha" in dittici a due voci. L'opera riporta una prefazione a cura del
poeta e critico letterario Michele Miano e un saggio di postfazione a cura del
poeta, scrittore e critico letterario Lorenzo Spurio.
Scrive
Marcuccio nella nota di introduzione: «Dopo poco più di un anno dalla
pubblicazione di Dipthycha 2, il
fortunato progetto poetico, “Dipthycha”, ideato e avviato nel 2013, giunge al
suo terzo volume: Dipthycha 3. Affinità
elettive in poesia, su quel foglio di vetro impazzito...
Sì,
è l’affinità elettiva poetica, la telepresenza attraverso un PC, la “corrispondenza d’amorosi sensi”, riprendendo
la celebre espressione foscoliana, che poi cito in “Telepresenza”, in dittico a
due voci con “Vita parallela” di Silvia Calzolari e che costituisce il
manifesto poetico di tutto il progetto; non a caso ogni volume è aperto da
questo dittico, “corrispondenza d’umano
sentire” per il tramite di un computer, “quel foglio di vetro impazzito”, che sempre e comunque “c’ispira”. È questa corrispondenza il motore,
il fulcro di questi particolari dittici, tra le diverse voci di due poeti, i
quali non cercano di imitarsi a vicenda, ma rimangono fedeli, ognuno al proprio
modo di poetare. Ciononostante, il tema comune alle due poesie (punto di
partenza per l’individuazione di un possibile dittico), unito alla corrispondenza
sonora o emozionale, di significanza, come se le due liriche volessero
instaurare una sorta di dialogo o, empaticamente, continuare in qualche modo il
poetare della poesia divenuta “compagna”, fanno sì che si instauri una
“dittica” corrispondenza/comunicazione, anche se in toni diversi, anche se in
tempi diversi, dando così vita a un dittico a due voci.
[...]
E lasciatemi spendere una parola sullʼimmagine che ho scelto per la copertina.
Essa riproduce unʼopera di Vincenzo Foppa (1427 circa – 1515): Il Fanciullo che legge Cicerone o Cicerone, fanciullo, che legge, affresco
staccato dal Banco Mediceo a Milano e custodito alla Wallace Collection di
Londra. Lʼimmagine, davvero suggestiva, mi piace immaginarla con la seconda
versione del titolo: Cicerone, fanciullo,
che legge. Il pensiero corre subito alla meraviglia fanciulla che ci porta
alla poesia, con il richiamo imprescindibile ai classici.»
Michele
Miano nella prefazione scrive: «I vari autori antologizzati, ognuno con il
proprio linguaggio, ognuno con le proprie tematiche sono accomunati da un’unica
tensione, quell’affinità elettiva poetica già delineata nella lirica “Telepresenza”
di Emanuele Marcuccio in dittico a due voci con “Vita parallela” di Silvia
Calzolari e che costituisce il manifesto poetico di tutto il progetto. Un
progetto innovativo e che coinvolge i vari autori selezionati e antologizzati
nei tre volumi curati da Emanuele Marcuccio, poeta e aforista di grande
sensibilità. Marcuccio [...] sa bene che la poesia è un valore imperituro e
della poesia ne ha fatto la sua missione nella vita. In un panorama odierno,
popolato da falsi miti e finti profeti, il [suo] progetto editoriale assume una
connotazione di autentica e genuina “sfida” letteraria in mezzo a una realtà
editoriale, mercificata, desolata e frammentaria. [...] I singoli poeti di
questo terzo volume dialogano tra di loro e i temi trattati sono molteplici:
dall’amore per la natura che sembra essere uno dei temi predominanti alle
riflessioni esistenziali, al “sentimento del tempo” di ungarettiana memoria ad
atteggiamenti più lirici e meditativi sul senso della vita. E non mancano
liriche ispirate alle opere di d’Annunzio, Montale e Palazzeschi. [...] Il
tutto amalgamato sapientemente da Marcuccio in un grande e ideale abbraccio
fraterno nei confronti dell’umanità intera.»
Scrive infine Lorenzo Spurio nel saggio di postfazione: «Nessun dittico contenuto nei tre
volumi è il frutto di una decisione preventiva, vale a dire nessun dittico è
nato in maniera forzosa e richiesta, per i poeti, di elaborare una poesia che
presentasse un determinato tema. È stato Marcuccio, ed è questo uno dei punti
di forza del lavoro, leggendo poesie degli autori in rete, in sillogi
personali, in antologie, a scovare di volta in volta possibili analogie,
comunanze, parallelismi, elementi di rimando, concetti affini, punti
rimarchevoli di contatto da permettere un accostamento di liriche di autori
diversi.
Nessun
poeta in dittico, infatti, ha mai scelto l’autore con il quale avrebbe
costruito il dittico poetico né a partire da una sua poesia alla quale, magari,
era molto legato, ha intimato un altro poeta a scrivere qualcosa di simile. Il
tutto, infatti, la scelta sapientissima ed oculata, la costruzione del dittico
dopo un’analisi attenta delle componenti delle liriche e il loro potere
evocativo, è stato compito di Marcuccio. Curatore che, proprio come un
incantato pigmalione, è andato a scavare le trame più dense dei vari
componimenti lirici, sezionandoli, assaporandoli, vivificandoli con l’ampiezza
della sua capacità, completamente originale ed invidiabile, di saperli
rapportare ad un altro.
L’operazione
svolta da Marcuccio, democratica e ampia, si inserisce in un procedimento
letterario assai onesto e del quale è doveroso parlare dove la poesia cessa di
essere manifestazione dell’animo del singolo, rappresentazione -sdolcinata o
meno- di un vissuto personale, per interagire in maniera vibrante con altre
poesie, costituendo un dialogico ricco e foriero di nuove essenze. La poesia da
personale diventa fatto collettivo: gli autori in dittico sembrano quasi
tenersi leggiadramente per mano, scanzonati, ed avanzare su un prato in maniera
spensierata per poi unirsi agli altri in un girotondo, che poi è il girotondo
dellʼAnima.»
In
questa non solita opera antologica sono presenti poesie di Emanuele Marcuccio,
Silvia Calzolari, Giovanna Nives Sinigaglia, Grazia Finocchiaro, Daniela
Ferraro, Rosalba Di Vona, Giusy Tolomeo, Maria Rita Massetti, Antonella Monti,
Luigi Pio Carmina, Lucia Bonanni, Maria Chiarello, Francesco Paolo Catanzaro,
Ciro Imperato, Teocleziano Degli Ugonotti, Grazia Tagliente, Giorgia Catalano,
Lorenzo Spurio, Maria Palumbo, Francesca Luzzio, Giorgio Milanese, Aldo
Occhipinti.
SCHEDA DEL LIBRO
TITOLO: Dipthycha 3
SOTTOTITOLO: Affinità
elettive in poesia, su quel foglio di vetro impazzito...
Di e a cura di: Emanuele Marcuccio
PREFAZIONE: Michele Miano
POSTFAZIONE: Lorenzo Spurio
Editing Cover Images: Patrizio Federico
EDITORE: PoetiKanten Edizioni
GENERE: Poesia/Antologie
PAGINE: 180
ISBN: 978-88-99325-37-4
COSTO: 15 €
Info:
[1] D'accordo con tutti gli
autori presenti in antologia, si procederà alla devoluzione dell'intero
ricavato vendite ad AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), così come
si è già fatto con i precedenti due volumi: Dipthycha (Photocity Edizioni, 2013); Dipthycha 2 (TraccePerLaMeta Edizioni,
2015).