venerdì 28 giugno 2013

Lettura di “Io sole” di Emanuele Marcuccio, dalla Prima Ragunanza di Poesia, sulle orme di Christina di Svezia



Lettura della poesia “Io sole” da parte dell’autore, dall’Antologia di autori vari Sulle orme di Christina di Svezia. Prima Ragunanza di Poesia, ArteMuse Editrice, 2013.
Lettura effettuata durante la Prima Ragunanza di Poesia, tenutasi il 28/4/2013 presso Villa Doria Pamphilj (Roma).




IO SOLE[1]


Io sole illumino la terra,
la nutro e la governo;
tu luna in cielo appari
quando mi ritiro
e stanco chiudo
le coltri celesti.
Allora, solo allora,
tu luna, sei sovrana
e imperi nell’ampia notte;
la tua ombra d’argento
sovrasta la terra
e dolcemente l’asconde
e l’illumina di riflessi d’oro
e luce d’ambra
e atmosfere sognanti
doni agli amanti.
Così, il giorno è il mio regno
e la mia luce
e i miei raggi
corrono lungo
il tempo e lo spazio
e la sua corsa appressa la mia fine
e sempre gira questa orbita
che possente mi sovrasta
e sempre mi rammenta
che il tempo fugge,
che la sabbia si consuma,
che la terra brucia,
che gli uomini corrono
verso il baratro.

(3/3/2010)

© Emanuele Marcuccio
dall’Antologia di autori vari Sulle orme di Christina di Svezia. Prima Ragunanza di Poesia, ArteMuse Editrice, 2013.





[1] Il titolo può trarre in inganno, riguardo al carattere di questa poesia; ho voluto, invece, sfatare l’abusato cliché del sole, solo ragione, positività e potenza, rendendolo, in questi versi, riflessivo, meditativo e consapevole del suo stato di creatura. [N.d.A.]
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