lunedì 13 maggio 2013

«Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…», antologia di dittici poetici, a cura di Emanuele Marcuccio

I primi dittici, latino dipthycha, erano usati dai Romani per scrivervi, con lo stilo, come in un taccuino,
sulle due facce interne in legno spalmate di cera.


Il 26 marzo 2013 ho dato l'avvio al progetto di un Volume antologico di dittici poetici Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c'ispira...
Con questa non solita antologia, da me ideata e che mi vedrà anche autore di ventuno poesie dei dittici poetici, insieme ad altri amici autori, per un totale di quarantadue liriche, non si è voluto scendere in nessun agone poetico, in nessuna gara.
L’intento è l’amore per la poesia, nei suoi diversi stili ed espressioni, la voce della poesia che va oltre la voce del singolo poeta.
Si è scelto un titolo rapido, di derivazione latina[1] e che dia subito l’idea del contenuto dell’opera: dittici poetici. Ogni autore ha scritto la propria poesia, anche in tempi diversi, non c’è stata alcuna collaborazione, c’è solo ogni volta il tema comune, ecco perché dittici e non duetti o poesie a quattro mani.
Come sottotitolo «Anche questo foglio di vetro impazzito c’ispira…», parafrasando i versi finali della mia poesia “Telepresenza”, ispiratrice del primo dittico poetico intercorso con l’amica poetessa, Silvia Calzolari, nel maggio 2010.
L’idea di questi dittici è nata su internet e davanti a un PC.
Di seguito l'elenco degli altri autori partecipanti.

Silvia Calzolari
Donatella Calzari
Giorgia Catalano
Maria Rita Massetti
Raffaella Amoruso
Monica Fantaci
Rosa Cassese
Rosalba Di Vona
Lorenzo Spurio
Giovanna Nives Sinigaglia
Michela Tarquini
Francesco Arena


E, per chi è iscritto a facebook, questa è la pagina dedicata.




Emanuele Marcuccio




[1] I primi dittici, latino dipthycha, erano usati dai Romani per scrivervi, con lo stilo, come in un taccuino, sulle due facce interne in legno spalmate di cera.
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