martedì 23 giugno 2015

Nazario Pardini legge «Anima di Poesia», seconda silloge poetica di Emanuele Marcuccio

di Emanuele Marcuccio
TraccePerLaMeta Edizioni, 2014, pp. 80
ISBN: 978-88-98643-08-0
Poesia

Recensione critica[1] 
a cura di Nazario Pardini



Poesia come ricerca di cospirazioni iperboliche

Poesia nitida, chiara, coinvolgente per il  tentativo di scalare la montagna della vita e carpirne da là gli orizzonti più lontani. Ho avuto il piacere di seguire l’evoluzione della poetica di Marcuccio, e, sinceramente, in questa silloge, Anima di Poesia,continuano e si sviluppano le tematiche introspettive e analitico-formali del Nostro: l’attenzione per il figurato, per l’essenzialità della forma, per un crescendo di stilemi che diano corpo ad un sentire generoso e gorgogliante. Un andare malizioso e al contempo spontaneo in cui versi estremamente brevi, trisillabi, si alternano a stesure più ampie (novenari, decasillabi, endecasillabi), per concretizzare le modulazioni dei patemi vicissitudinali:

la punta di un albero in piazza
espande
propaggini
profumi

nella notte

la punta di un iceberg nel glaciale
propaga
bufere

all’aurora (Punte).

Una struttura metrica originale e rampante per forzatura significante e sintattica:  il verso incipitario è formato da una successione di trisillabi, ed è seguito da tre versi  trisillabi a formare la prima strofa. Ne segue una seconda di un solo quaternario, e un’altra ancora di un endecasillabo e due trisillabi. Lo spartito prosodico si chiude con un verso quinario. Una versificazione che intreccia immagini e note musicali di eufonica sonorità da richiedere nel suo ascolto l’accompagnamento di uno strumento musicale. I versi sono sapientemente distribuiti in vista di un effetto euritmico suasivo, generato da una successione di misure alternate: il primo novenario e il sesto endecasillabo dànno il via ad una cadenza che si fa vera sinfonia con la somma degli ultimi tre versi (propaga bufere all’aurora).
Ma qui la ricerca del termine è più puntigliosa, più meditata e lavorata, nei confronti delle opere antecedenti. Emanuele sa e ne è cosciente che la parola non arriverà mai a ritrattare a pieno l’immensità dello spirito umano; per questo le assegna un compito determinante, incisivo, evolutivo, diacronico: prolungarne il senso oltre la sintassi, oltre il valore canonico e storico-linguistico, con invenzioni morfologiche e neologiche di grande maturazione personale. Un climax che denota una volontà di azzardare oltre,  con l’uso di geminatio, enjambements, iterazioni, anastrofi, sinestesie, metonimie, anacoluti, percorsi anaforici, accentuazioni verbali in contesti di estrema densità emotivo-paradigmatica; una concretezza lirica e una asciuttezza verbale di polisemica vis creativa. D’altronde la poesia è un continuo sforzo di cospirazioni iperboliche per avvicinare il più possibile il linguismo alle grandi fughe dell’essere, e dell’esistere; per renderlo fedele esecutore degli intenti emotivi. Troppo lungo sarebbe, e forse anche freddo e retorico, soffermarci sulle tante figure stilistiche che il Nostro usa per dare vivacità esecutiva al suo poetare. Ma quello che possiamo dire è che tutti gli stilemi e tutte le performances tecnico-foniche vanno a vantaggio di una resa d’ensemble considerevole. Un labor limae che si fa sottile intreccio di nèssi nella produzione del canto. Parlare di “Forma” desanctisiana non è di certo eccessivo, se intendiamo per tale quell’equilibrio fra dire e sentire che è prerogativa indispensabile per ogni forma di arte. Sì, il sintagma, la parola, il verbo vòlti a combaciare gli input esistenziali; ed è qui la novità nella novità della poetica di Emanuele. In questa evoluzione sistematica di intensificazioni verbali, di assemblaggi lessicali, di accentuazioni sintagmatiche che dànno forma al logos di una versificazione in cui l’ieri, l’oggi e il domani si embricano indissolubilmente per ovviare alle ristrettezze del tempo. Un canto di meditazione, di inquietudine, di sottile riflessione, di melanconia, di memoria, ma soprattutto di interrogativi sulla vita ed i suoi accadimenti. Non vogliamo parlare certamente di frattura fra i primi testi del Nostro e Anima di Poesia, ma quello che era in germe ora si fa dettato personalissimo, e di maggiore risonanza visiva ed artistica. Una pluralità di suoni e di immagini che fa da prodromico accostamento ad un melologo di antico sapore prepericleo, rinvigorito, però, di nuovo umanesimo. Già ebbi a dire a  proposito del testo Per una strada: “… La sua filosofia di vita: essere ed esistere per amare, non solo eroticamente, ma per amare, dal profondo del cuore, l’arte, la letteratura, la pittura, la natura!, la natura sì!, in tutte le sue paniche sfaccettature. E sarà la natura stessa ad accompagnare il poeta in questo suo plurale e contaminante percorso. È lei che si assume il compito di rivelare in gran parte i segreti più intimi dell'autore. Perché il Nostro affronta gli aspetti più disparati della realtà: quelli  emotivo-esistenziali, quelli artistici, quelli civili. E con energia linguistica, con innovazione verbale, con l’uso anche di un lessico arcaico in particolari nèssi letterari, esonda tutto se stesso…”. Una profondità di abbrivi interiori che eleva il messaggio di questa silloge dal reale al sublime; un’ascesa di perspicua e polisemica fattura, che parla dell’uomo in quanto tale, con tutte le sue sottrazioni, illusioni e delusioni che trovano rifugio in un amore vasto e incondizionato per questa antica arte. Un’arte che già nei versi della grande Saffo esprimeva il malum vitae. E tanti e plurali i motivi ispirativi:
il panismo, appunto, dove la notte, il mattutino, il cicaleccio, il mare, l’autunno, la luna, i girasoli, gli alberi, le aurore sono tanti simboli di un’anima tutta volta a concretizzare il suo sentire:

Torna l’estate
col suo incessante cicaleccio,
torna l’estate
per gli arbusti accesi
e per le vie,
per le montagne
e per le valli amiche [...] (Torna l’estate)


il memoriale:

Com’eri piccolo e indifeso
in quel letto d’ospedale,
caro papà mio [...] (Caro papà),

le impressioni sensoriali di una realtà sublimata che si sfumano nell’oblio:

[...] l’aria serena della notte
dolce e cristallina
si rabbuia nella notte;
dolce al mattutino
si dilegua nell’oblio (Gli odori della notte),

dove la serenità, la notte (ripetuta), e il nulla hanno molto a che vedere con la Bellezza e la precarietà della vicenda umana,

l’impegno civile

Tutto hanno perduto,
[…]
I sopravvissuti che sopraggiungono
si perdono in quel mare di cemento,
si confondono nella rovina di quelle case,
e chiedono aiuto, a tutti chiedono aiuto! (Per i terremotati d’Abruzzo),

l’abbraccio del canto nella poesia eponima:

Anima di poesia, non svegliarmi,
lasciami ancora sognare [...] (Anima di poesia),


e, soprattutto, la coscienza della brevità della vita. L’azzardo a superarne i limiti, lo slancio oltre le soglie che delimitano il nostro essere:

[...] c’è una soglia che io voglio varcare
in questa pioggia del mio vegetare,
in questo mare del mio non vivere (Eternità).

Una poesia totale, in cui l’Autore abbraccia l’universo umano, delineandone con stupore e meraviglia le bellezze, mutandole in sorprese, ma che ne esprime, anche, quell’inquietudine terrena, quella  voglia di elevazione, che è e sarà sempre il nutrimento della grande poesia.
Ed è proprio in lei, in questa eterna avventura che il poeta si rifugia. E’ lì che trova il terriccio fertile per fiorire e ri-fiorire. Perché è proprio la Poesia a dargli il respiro della vita, la luce della notte, un sole che lo illumini:

Siamo come girasoli
ed è la poesia il nostro sole,
che ci fa poeti,
che dà vita ai nostri
caotici pensieri [...] (Girasoli).

Nazario Pardini 
(Poeta, scrittore, critico letterario, 
Ordinario di Letteratura Italiana)

Arena Metato (PI), 10 settembre 2014



[1] La recensione critica è edita in L'arrivista. Quaderni democratici, (Anno V, Nr. 1), Villasanta (MB), Limina Mentis Editore, 2015, pp. 90-94.

domenica 14 giugno 2015

Concorso Letterario Nazionale di Poesia e Narrativa "Gli Autori dell'Anno" - II Edizione - 2015





RADIO ITALIA UNO
E
L'Associazione Culturale "IL CLUB DEI CENTO APS"
Sezione "Gianna Baltaro" di Torino

con il Patrocinio della Città di Torino e della Circoscrizione 5

bandiscono la II EDIZIONE
del Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa

"GLI AUTORI DELL'ANNO"


Questo Concorso letterario nazionale, dedicato alla Poesia e alla Narrativa, è rivolto esclusivamente ad autrici ed autori che, negli ultimi cinque anni (2010-2015), sono stati proclamati tra i primi tre classificati, o hanno conseguito Menzioni e Segnalazioni in eventi letterari nazionali ed internazionali.
Detto Concorso non ha fini di lucro. Si propone di dare risalto e pregio alle migliori opere di autrici ed autori già riconosciuti in altre manifestazioni culturali, per sottolinearne maggiormente il loro valore.
Sono previste n. 4 Sezioni Adulti a carattere nazionale:
POESIA:
CATEGORIA A: Poesia a TEMA LIBERO (Autrici)
CATEGORIA B: Poesia a TEMA LIBERO (Autori)
NARRATIVA:
CATEGORIA C: Racconto breve a TEMA LIBERO (Autrici)
CATEGORIA D: Racconto breve a TEMA LIBERO (Autori)

REGOLAMENTO
Art. 1 
La lunghezza dei componimenti lirici à libera. Ogni autore delle categorie A e B potrà partecipare al Concorso con liriche per le quali sia possibile certificare l'avvenuta classificazione in precedenti eventi.
Art. 2
La lunghezza dei componimenti narrativi è libera. Ogni autore delle categorie C e D potrà partecipare al Concorso con racconti per i quali sia possibile certificare l'avvenuta classificazione in precedenti eventi.
Art. 3 
Possono essere inviati un massimo di n. 3 componimenti per ogni categoria.
Art. 4 
Per ogni poesia o racconto inviati e certificati, è richiesto un contributo di 15 Euro;
per n. 3 componimenti è previsto, invece, un contributo di 30 Euro.
Il versamento relativo alle quote d'iscrizione dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a:
CLUB DEI CENTO APS - corso Laghi 276 – 10051 Avigliana (To)
Banca Sella - Agenzia di Alpignano
IBAN IT28 P03268 30040 052565805300
Causale: "Concorso Nazionale 'Gli Autori Dell'Anno' – 2° Edizione" 
e sezione a cui si partecipa.
Art. 5 
Gli elaborati andranno inviati come allegato, in un file unico, senza generalità, al seguente indirizzo di posta elettronica: gliautoridellanno2015@hotmail.com; inviare, inoltre, un allegato contenente le scansioni degli attestati e, nel corpo della mail, indicare:
- Dati anagrafici dell'autrice/autore
- Indirizzo
- Recapito telefonico
- Indirizzo di posta elettronica
- Titoli degli elaborati presentati
- Copia o scansione del bonifico bancario
- Breve presentazione artistica (max 12 righe)
Art. 6 
Gli elaborati dovranno pervenire entro e non oltre la data del 10 SETTEMBRE 2015 (farà fede la data di invio della mail).
Art. 7
La Giuria è composta da:
Ninnj Di Stefano Busà (poetessa, scrittrice, critico letterario, saggista e giornalista)
Nazario Pardini (poeta, critico letterario, docente in letteratura italiana)
Luciano Domenighini (poeta, critico letterario)
Emanuele Marcuccio (poeta, aforista, critico letterario)
Mario Barbero (scrittore, giornalista)
Il giudizio della Giuria è insindacabile ed inappellabile.
Art. 8
La Premiazione avverrà a Torino in data 15 novembre 2015, presso il Teatro "Principessa Isabella" di via Verolengo n. 212, a partire dalle ore 15.00.
Art. 9
La partecipazione al Concorso costituisce espressa autorizzazione ad una eventuale pubblicazione e non dà diritto ad alcun compenso per gli autori, in quanto i diritti degli scritti proposti rimangono di loro proprietà.
Art. 10 
Ai vincitori del Concorso, verranno comunicati esito, data e luogo della Premiazione, durante la quale saranno letti racconti e liriche premiati; l'evento sarà diffuso anche sui social network e sarà creata una pagina Facebook dedicata al Concorso, sulla quale compariranno i nomi dei finalisti e le foto/video della Premiazione.
PREMI
Categoria A, B, C e D
TARGA oppure COPPA + Attestato al 1° classificato
TARGA oppure COPPA + Attestato al 2° classificato
TARGA oppure COPPA + Attestato al 3° classificato
Le liriche ed i racconti dei soli primi classificati di tutte e quattro le categorie saranno letti durante la trasmissione culturale: "L'ISOLA CHE NON C'E'", condotta da Giorgia Catalano e Giorgio Milanese su RADIO ITALIA UNO sulle frequenze in FM per tutto il Piemonte (per Torino e provincia 101.250 o 103.150) ed in streaming dal sito: www.radioitaliauno.org
Art. 11 
I vincitori che non potranno ritirare personalmente il premio assegnato potranno avvalersi di un delegato o, su richiesta, potranno riceverlo al proprio domicilio facendosi carico delle spese di spedizione - (i premi non richiesti non saranno spediti).
Art. 12 
Gli organizzatori potranno apportare, al presente regolamento, le opportune modifiche per il buon esito della manifestazione.
Art. 13 
I dati personali saranno trattati in ottemperanza al D.Lgs. 196/2003
Per ogni altra informazione non contenuta nel presente bando, rivolgersi a:
Giorgio Milanese (Presidente del: "Club Dei Cento APS"):
cell. 340 6815460
e-mail: milanese_giorgio@yahoo.it
Giorgia Catalano (Fiduciaria sez. "Gianna Baltaro" di Torino):
e-mail: radioitaliaunolisolachenonce@yahoo.it
acquario26@hotmail.it
Anna Mustico (Responsabile RADIO ITALIA UNO)
Tel. 011 210706
e-mail: radio_italia1@libero.it

martedì 9 giugno 2015

Primo Premio (Sez. Poesia in Lingua Italiana) al 2° Concorso Lett. Int. TraccePerLaMeta 2015




Milano, Centro PIME, 30 maggio 2015. 
Con rinnovata emozione, felice ringrazio tutta la Giuria per la preferenza e l'apprezzamento, per aver giudicato degna la mia poesia, "Omaggio a García Lorca", del Primo Premio Assoluto (Sez. Poesia in Lingua Italiana), 2° Concorso Letterario Internazionale Bilingue "TraccePerLaMeta".








Omaggio a García Lorca

Felce d’azzurro,
scrosci di tempesta vespertina,
autunno vaporoso e nodoso,
rammarico dell’ormai svanito,
vita rossa di sangue coagulato,
erpici identici e convessi
in un plotone di fucileria,
schizzi incandescenti trasvolano
per la dura terra,
per un cielo di speranze placate,
di ardente divampamento di luce
a foggia di croce,
verso un punto centrale.

1 maggio 1997

Emanuele Marcuccio

In rappresentanza della Giuria Italiana, la poetessa e scrittrice
Francesca Luzzio legge la Motivazione


La poesia è ispirata alla barbara fucilazione del grande poeta presso Víznar (Granada), avvenuta il 19 agosto 1936. La poesia è già edita in Emanuele marcuccio, Per una strada, Ravenna, SBC Edizioni, 2009, p. 74. Nell'Antologia del Concorso è ri-edita, seguita dalla Motivazione.
«La Giuria assegna all'unanimità il Primo Premio Assoluto al poeta Emanuele Marcuccio per la sua poesia "Omaggio a García Lorca", ritenendo il componimento valido da ogni punto di vista sia per la ricchezza di significato che per le suggestioni evocative. Il verso, attraversato da immagini che suggeriscono situazioni e sensazioni molteplici, esprime l'angoscia dell'epilogo di una vita coraggiosa ed esemplare stemperata in parole che danno al lettore sensibile e partecipe, la sintesi dell'evento e la profondità della testimonianza.» (Motivazione per il Primo Premio - Sez. Poesia in Lingua Italiana, 2° Concorso Letterario Internazionale Bilingue "TraccePerLaMeta", Milano, 30 maggio 2015)


Dalla poetessa e scrittrice Francesca Luzzio, in rappresentanza della Giuria Italiana, ricevo targa e diploma del Primo Premio (Sez. Poesia in Lingua Italiana), 2° Concorso Letterario Internazionale Bilingue "TraccePerLaMeta" per la poesia "Omaggio a García Lorca". 

Ho partecipato anche con una seconda poesia, "Assassinio: Terzo Omaggio a García Lorca" per la quale mi viene assegnata una segnalazione speciale. 

Entrambe le poesie fanno parte di un ciclo di quattro che, scritte tra il 1997 e il 2000, ho dedicato al grande poeta spagnolo.

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