sabato 25 giugno 2016

«I grilli del Parnaso», opera collettanea di poesia, di Lombardi, Marcuccio, Spurio e Carmina per 4 sillogi poetiche

COMUNICATO STAMPA







SCHEDA DEL LIBRO


AUTORI: Iuri Lombardi; Emanuele Marcuccio; Lorenzo Spurio; Luigi Pio Carmina
PREFAZIONI: Paolo Ragni; Susanna Polimanti; Pina Piccolo; Camillo Palmeri
EDITORE: PoetiKanten Edizioni
GENERE: Poesia 
ANNO: 2016
PAGINE: 192
ISBN: 978-88-99325-31-2
COSTO: 15,00 €

I grilli del Parnaso è un’ampia opera poetica che contiene quattro sillogi personali di quattro autori contemporanei che collaborano tra loro a livello nazionale in attività di promozione e diffusione della cultura. Con un ritmo cavalcante e un lessico particolareggiato tra classico e moderno, scoprirete l’arte di Iuri Lombardi. Ricordando l’Italia di oggi e di ieri, l’artista mette a nudo i suoi pensieri più profondi e anche quelli fugaci mostrando al lettore miriadi di paesaggi nascosti, di vita propria e altrui, quasi proprio come uno Zoo di Gioele dove la natura umana viene rappresentata.
La dimostrazione che con pochi versi si può creare arte pura si ha con Emanuele Marcuccio, il quale ci offre una Visione, quasi a tratti leopardiana e quasi a tratti di un personale classicismo, di ciò che comunemente sottovalutiamo, ma che in realtà appartiene alla vita di ogni essere umano.
Tematiche alquanto profonde, toccanti e attuali sono presenti nei componimenti de Le acque depresse di Lorenzo Spurio. I [suoi] versi rincalcano la sofferenza di un uomo cosciente di quanto sia crudele e priva di valori la realtà odierna, quasi come “un grido che urla in silenzio” di fermarsi.
Un velo di umorismo e di senso di lotta [...] sono presenti nelle liriche di Luigi Pio Carmina.
Ne L’iperbole della vita smaschera i mali del mondo recitando versi che catturano l’attenzione e aprono la mente. Verrete accompagnati da soffici parole, che diventano poesia, nei componimenti di un ragazzo che mostra il suo animo dolce e […] turbolento, rasserenato dal potere dell’arte. (Dalla Prefazione di Miriana Di Paola)

Con Visione ho voluto […] operare una sintesi della mia poesia, attraverso il leitmotiv di una visione, anche interiore, dagli esordi al 2014 e rintracciando via via i rari prodromi del mio attuale modus poetandi, che non considero rivoluzionario rispetto alla mia poesia bensì evolutivo, trascegliendo alcuni rari aspetti precedenti di essa, portandoli alle estreme conseguenze e così a modus poetandi. In fondo, non ho fatto altro che un’opera di “cesello” del linguaggio un po’ ampolloso, pleonastico e circonvoluto degli esordi, quasi come uno scultore per vedere finalmente la sua opera. (Dall'Introduzione a Visione, di Emanuele Marcuccio)

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